Fin in dalla sua indipendenza, la Tanzania ha avuto una lunga storia di generosità nell’accoglienza dei rifugiati. Il paese è stato costantemente in prima linea nel tentativo di portare la pace nella regione, consentendo a migliaia di rifugiati di tornare a casa in sicurezza e sostenendo altre soluzioni durature.
Grazie all’azione congiunta di governo tanzaniano e agenzie ONU, il paese ha ospitato circa 250.000 rifugiati e richiedenti asilo, principalmente dal Burundi e dalla Repubblica Democratica del Congo. La maggior parte vive nei campi di Nduta e Nyarugusu, a nord ovest di Kigoma.
Dall’aprile 2015, infatti, sono oltre 300.000 i rifugiati fuggiti dal Burundi verso la Repubblica Democratica del Congo, il Ruanda, la Tanzania e l’Uganda. La situazione in Burundi rimane complessa; mentre i profughi continuano ad arrivare in tutta la regione, altri decidono di tornare a casa. La risposta dei rifugiati del Burundi rimane una delle situazioni di profughi meno conosciute e peggio gestite al mondo.
Anche i conflitti in corso nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) continuano a causare la fuga di persone. Nel 2017, a causa di disordini e violenze, circa 100.000 congolesi sono fuggiti nei paesi vicini come rifugiati, unendosi ai 585.000 già in esilio. Le condizioni hanno continuato a peggiorare dall’inizio del 2018. Per questo motivo, la popolazione di rifugiati congolesi è ora tra le dieci più grandi al mondo. Quasi il 55% sono bambini, molti dei quali attraversano le frontiere da soli. I campi profughi sono saturi e i servizi di base disponibili sono al limite.
Se vuoi saperne di più, leggi il report integrale dell’UNHCR